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Arti Marziali

Come capire il Kata

 

Il rintô-gata : kata originale

Negli anni del dopoguerra, il defunto maestro Yasuji Kuroda, della scuola Kaïshin-ryû, ebbe un giorno l'occasione di combattere contro quattro yakuza armati di corte spade. Era una vera aggressione ed il Maestro Y. Kuroda affrontò e respinse i banditi utilizzando come arma un semplice ventaglio. Dopo questa esperienza disse:" Non c'è nessuna differenza tra il combattimento reale ed il kata che pratico quotidianamente. È questa la ragione per la quale questa esperienza non è stata né interessante né divertente." Il Maestro Kuroda parlando di kata, si riferiva in quel caso proprio al rintô -gata. Egli non intendeva parlare dell' applicazione di questa o quella tecnica contro un attacco definito, ma della azione spontanea che viene insegnata dal kata.

Conoscete questa dimensione del kata nel karaté? Personalmente non la conosco. Potreste dire:"Io, o piuttosto quel tal maestro, siamo in grado di combattere come un kata", ma credo che in questo caso staremmo parlando della stessa cosa.

Per renderci conto ancor meglio di ciò che è il combattimento, soprattutto quello con un coltello o una spada, mi servirò di un altro esempio.

Il Maestro K. Kurosaki è stato il primo karateka ad aver combattuto pubblicamente contro pugili praticanti la boxe tailandese ed ha contribuito alla creazione della kick-boxing. Sessantenne, il Maestro Kurosaki ha ancora oggi la reputazione di essere un combattente efficace e, senza dubbio, lo è avendo accettato di misurarsi in numerosi combattimenti senza regole. In una sua videocassetta intitolata "L'allenamento di un combattente demoniaco" egli commenta così un combattimento contro un avversario armato:

"Cosa bisogna fare se siete assalito da un avversario armato di coltello? La risposta è semplice: o avete un'arma più lunga della sua oppure è molto meglio fuggire. Chi pretende di dimostrare come si combatte a mani nude contro un avversario armato, è un illuso che crede di poter combattere come nei fumetti; probabilmente non si rende conto di quanto è pericolosa una lama di coltello. Un cieco non ha paura di un serpente. Questo è perlomeno ciò che ho imparato con l'esperienza.."

Questi due esempi sono una chiara dimostrazione della differenza di livello esistente tra i due maestri. Noi possiamo soltanto supporre a quale livello fosse l'arte del maestro Y. Kuroda e l'esistenza nella sua scuola dell'arte della spada di un supporto tecnico formalizzato in un kata. Alcuni kata richiedono un estremo rigore e vengono trasmessi secondo un metodo selettivo. Studiando l'arte della spada di questa scuola mi sono reso conto personalmente di questa dimensione del kata, ma non riesco a trovare nulla di simile nei kata del karaté moderno. Se questa mia osservazione è dovuta solo ad una mancanza di conoscenza, vuole dire che prima o poi potrò imparare. Ma non credo affatto a questa eventualità, perché il karaté si è sviluppato anteponendo proprio ai rintô-gata i più accessibili rentan-gata e hyôen-gata. Così I rintô-gata restano confusi sullo sfondo dei kata fin dall'inizio del ventesimo secolo. Se un tempo il karaté era una pratica estremamente selettiva mentre oggi è accessibile a tutti, non è semplicemente perché è stata aperta la porta d'accesso, ma piuttosto perché sono intervenute delle modifiche qualitativamente importanti del contenuto e dei metodi di trasmissione.

Penso che un karateka che cerchi il vero valore del karaté debba ampliare la visione della sua ricerca fino alla dimensione del rintô-gata: kata di estremo rigore, che comporta in se il metodo più completo del karaté. Daltronde è proprio a causa della difficoltà che questo rigore sottende che per permettere un'ampia diffusione del karaté sono stati creati i rentan-gata e i hyôen-gata.

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