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I "ghisa" di Milano 150 anni dopo abbandonano la paletta e il fischietto per il palmare

Articolo di Luisanna Benfatto da Il Sole 24 ore del 24/9/2010

«Cari cittadini dobbiamo dire addio al romanticismo, il vigile urbano non è più solo quello che ha la paletta per dirigere il traffico!» Con queste parole il vicesindaco di Milano e assessore alla Sicurezza, Riccardo De Corato, ha presentato le iniziative previste per i 150 anni della fondazione della polizia locale della città.

Vigile multitasking
Al posto del fischietto e della paletta d'ordinanza da pochi mesi solo 140 agenti, su 3200 vigili, (ma nel futuro la dotazione tecnologica verrà estesa) sono dotati di palmare. Non basta comunque un Blackberry, per risolvere i cinquanta diversi ambiti, criticità e servizi che impegnano gli agenti ogni giorno, ha spiegato De Corato. Gli agenti della pubblica sorveglianza urbana con il cappello a cilindro che ricordava il tubo della stufa (da qui la nascita del nomignolo ghisa), i guanti neri, il bastone, la pistola celata sotto la giacca, non esistono più. I ghisa di oggi sono e devono essere sempre più multitasking per assolvere i bisogni di una metropoli come Milano.

Dai cantieri ai parchi passando dai campi rom
Il vicesindaco ha aggiunto: «Questi uomini che sono sulla strada 24 ore su 24, 365 giorni all'anno, spesso vituperati vanno rispettati. I vigili operano interventi su discariche abusive, fanno azioni di controllo sulla sicurezza del lavoro nei quartieri quotidianamente, e su quella alimentare per la tutela dei consumatori sequestrando derrate scadute e facendo chiudere attività illegali, lottano contro la contraffazione, sono operativi per interventi su emergenze chimiche, fanno formazione per unità cinofile, sono addetti a un immenso archivio documentale, operano nella tutela della sicurezza nei parchi, sgomberano aree occupate illegalmente. Tutte questa attività vengono fatte da 3000 uomini che hanno uno stipendio base di 1400 euro al mese, che non è pari quello di Marchionne né vicino alla buonuscita di Alessandro Profumo».

24 ore con il comandante H24 Tullio Mastrangelo
Il comandante Tullio Mastrangelo si è insediato a capo del nucleo di polizia locale il 2 ottobre del 2009. 60 anni, laureato in giurisprudenza con un'esperienza alle spalle in una multinazionale dove apprende le tecniche di risk management, è un gentile signore che, nonostante la passione per la tecnologia, sabato scorso si è messo gli stivali per vedere da vicino il disastro nella zona Niguarda e Zara. «Cinquanta squadre della polizia locale sono state dirottate nella zona fin dai primi segnali di disagio. Anch'io dovevo esserci». «La giornata comincia alle otto del mattino. Alla centrale operativa con il mio staff (composto da una decina di ufficiali) facciamo un briefing analizzando i dati delle criticità che ci aspettano. In questi giorni stiamo provvedendo a risolvere un problema di prostituzione di viados in zona Cenisio; con appostamenti notturni, stiamo continuando ad operare nella zona Nord allagata, a cui si aggiunge il plus del traffico in centro per la settimana della moda. E' in atto comunque un processo di digitalizzazione che in un futuro prossimo permetterà di semplificare tutte le procedure burocratiche che quotidianamente dobbiamo espletare. Presto arriverà il giorno nel quale tutti i dati degli incidenti verranno elaborati sul pc di bordo e trasmessi all'help desk ricevendo in tempo reale tutta la documentazione delle auto e delle persone coinvolte nello scontro. I dati raccolti potranno essere inseriti in un data base utile per le statistiche e per effettuare migliorie nella viabilità, se necessario».

I ghisa e la città un rapporto incrinato
La gentilezza e la cortesia di quei cinquanta vigili urbani che dalla mattina del 4 ottobre 1860 aveva conquistato i cittadini di Milano, oggi non è più così scontata: «Ci vuole molta passione per fare un lavoro la cui cifra è la sanzione e che nel migliore dei casi viene ripagato con un vaffa. Nei primi mesi del 2010 sono stati 80 i vigili che hanno subito aggressioni o sono rimasti coinvolti in colluttazioni in servizio. Speriamo che questa settimana di festeggiamenti, il cui evento principale sarà il corteo storico domenica 3 ottobre, servano anche per riavvicinare e riconciliare i milanesi ai ghisa».

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